martedì 24 dicembre 2013

Presentata in Togo (Africa) la prima stampante 3D costruita interamente con materiali di scarto e rifiuti elettronici! (video)

Oggi parliamo con estremo piacere di questo interessantissimo progetto di stampante 3D open source nato all’ interno di WoeLab, il primo workspace dell’Africa Occidentale, grazie all’ingegno di Kodjo Afate Gnikou, un giovane tecnico togolese.
In occasione di InnovAfrica 2013, svoltasi in Costa d'Avorio, Kodjo ha illustrato la sua brillante idea evidenziando che è nata soprattutto dalla necessità di fronteggiare una delle tante piaghe che colpiscono il continente africano ed il terzo mondo in generale. Infatti queste zone sono tristemente famose per la presenza di vaste discariche ricolme di rifiuti elettronici dentro le quali molti bambini rovistano in cerca di metalli preziosi da poter rivendere per sopravvivere.
Il nome del progetto è "W.Afate" e, grazie ad una campagna di crowdfounding, ha ricevuto subito moltissime donazioni, arrivando a raggiungere una cifra di € 4.316 , su un obiettivo prefissato di € 3.500 (+23%).
Successivamente WoeLab, sfruttando l'abbondanza di materia prima, ha iniziato a reperire pezzi di scanner, fotocopiatrici, computer, attrezzi ecc. Ultimata questa fase si è iniziato ad assemblare la stampante 3D anche grazie al contributo offerto dal progetto Open Source “RepRap” che vanta una wiki consultabile da tutti.
Poi sono arrivate collaborazioni come quella con il FacLabFrance insieme alla quale si è inaugurato anche un altro progetto parallelo volto a lanciare l’idea di Afate in future missioni spaziali su Marte.
Kodjo si è posto come scadenza la fine di dicembre, i ragazzi sono già a buon punto e hanno dichiarato una spesa che fin'ora è stata di soli 100 dollari. Insomma, un successo sotto tutti i punti di vista e un' iniziativa davvero nobile che fa sperare in un futuro migliore.


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